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Post che pubblico dietro consenso dell’autore e che appartiene a questo bravissimo fotografo, Marco Galli, il fotografo dei gatti. La pagina di riferimento è Instagram, ma lo trovate anche su Facebook. Mi è piaciuta in particolare la descrizione in calce che riassume in breve il mio articolo. Che dire invece della foto? Parla da sola!

Buon giorno a tutti e ben ritornati sul blog!

Oggi mi ritrovo un po’ a fare il verso a Jovanotti che con il suo “Penso Positivo” mi ha ben ispirata sia per quel che riguarda il contenuto ma anche per la forma di ciò che sto per dirvi oggi.

Pensare positivo: che significa davvero? Pensare positivo è un modo di essere, un modo di operare, un atteggiamento o solo un’illusione? Cosa possiamo ottenere dal pensare positivo nel bene e nel male? E’ sempre un bene pensare positivo? Ma soprattutto esiste davvero la positività contrapposta alla negatività? E se si, cosa è davvero?

Inizio con questa carrellata di domande perchè, come potrete intuire se già mi conoscete e conoscete la mia scrittura (e per quelli nuovi rinnovo l’augurio di benvenuto sul blog!), in realtà il pensiero positivo è una bella pensatona new-age che ha mietuto e continua a mietere vittime consapevoli e non, e che si pone la presunzione di aver a che fare con un atteggiamento positivo verso se stessi e la vita. Di positivo nella vita vi sono esperienze, o meglio anche quelle non possono essere catalogate in positive o negative, ma semplicemente in fatti che poi la nostra mente ed il nostro inconscio relegano per comodità in positivi, ovvero funzionali all’evoluzione, oppure negativi e quindi inutili al nostro cammino di esseri umani. Questo giudizio tra positivo e negativo lo dà inesorabilmente la persona che sperimenta l’esperienza ed in mezzo a questi estremi (positivo o negativo) c’è tutto il resto, non da ultimo il coaching, che vorrei trattare oggi e che è uno dei principali responsabili nel creare robot umani forzatamente ottimisti.

Ebbene qualche giorno fa mi sono trovata ad aver a che fare con un sedicente “coach spirituale” che, nel suo duro lavoro di convincere le persone ad essere uno dei pochi ad avere la verità in tasca mi si è posto in una maniera molto manipolativa e sempre con atteggiamento super positivo che mo’ pareva un robot, con una risposta pronta ad ogni obiezione verbale ma inadatta e sospetta di fronte a qualsivoglia obiezione mentale e logico-razionale (e vi prego non mi dite che nello spirito non c’è alcuna logicità!). C’è da precisare che, per chi non sa riconoscere le manipolazioni all’interno della comunicazione risulta pressoché difficile, se non addirittura impossibile da scorgere un tale atteggiamento se non nella sensazione che ne resta e nei comportamenti che adotterete di conseguenza; infatti a tal proposito alla fine del post vi indicherò un piccolo vademecum per potervi destreggiare in questo campo perchè non si è mai abbastanza preparati. Insomma tornando al racconto, questa persona mi si è posta da lupo travestito da agnello (fatto peraltro molto comune, se non addirittura ormai quasi la norma negli ambienti che si ritengono volti al “risveglio spirituale”), e a tal proposito volevo rendervi partecipi di ciò che è successo per mettervi in guardia da tali personaggi che, tra l’altro, non lavorano mai gratis. In merito a ciò: voi ne avete mai incontrati? E se volete, perchè non raccontate la vostra esperienza? Sapete, spesso si tratta di persone che sono state addestrate a far leva sulle debolezze, fragilità e zone grigie delle persone per poi ricavarne un tornaconto. E questo oltre che disumano è anche illegale.

Ad ogni modo, tornando alla mia esperienza, partiamo bene dall’inizio: chi mi segue da un po’ sa che lavoro nel campo della comunicazione e dell’insegnamento e quindi mi accorgo di tutte le tecniche ipnotiche* e manipolative* che adotta chi, con varie scuse, non da ultima quella del risveglio spirituale, tenta di convincerti ad essere sbagliata per poi lavarti il cervello e metterti in testa idee non tue. Brutalmente detto, loro hanno sempre ragione e ne sanno una più del diavolo e chi ti deve svegliare sei tu; tu che dormi sugli allori, tu che non risulti mai pronta e a tratti anche stupida ai loro occhi, tu che rifletti prima di agire e ponderi le conseguenze e i risultati delle tue azioni, tu che prima di fare ti chiedi con consapevolezza se valga la pena fare ciò che stai per fare e con le persone che hai attorno, tu che usi il cervello e le TUE idee, ma soprattutto tu che ti basi sui fatti e non su congetture o teorie di chissà chi. Va di conseguenza che, se metti in dubbio una loro idea è perchè hai un inconscio programmato negativamente, non perchè usi la testa prima di ascoltare il parere di persone estranee o che comunque pur standoti vicino non possono agire per conto tuo, capito? Guarda caso le battute di questa persona con cui ho avuto a che fare per lavoro e che quindi era in parte a conoscenza del mio percorso professionale e personale riguardavano un “portare l’acqua al suo mulino”, ovvero mi è stato detto anche in maniera piuttosto esplicita: “forse ti potrei fare io qualche seduta di coaching, se vuoi” (ovviamente dietro compenso in denaro), “ma non devi guardare serie tv poliziesche perchè altrimenti ti riempi di negatività”, “non devi pensare che un cliente voglia approfittare di te, perchè altrimenti poi succede”, etc. (eh, magari si è anche fatta un’idea di me questa persona, ma con quali parametri? Quelli del suo coaching, ovviamente, non certo quelli di una persona che riflette con la propria testa, nè tantomeno basandosi su dati oggettivi alla mano!) Capite adesso? Mai uno che offra il proprio “aiuto” gratuitamente… macché! Per di più il tutto condito dall’innocuo “se vuoi”, perchè va da sè che deve sembrare ai loro occhi, ma soprattutto ai tuoi una decisione tua (e qui si ha il massimo della deresponsabilizzazione da parte del manipolatore)!

Oltre al contenuto delle sue risposte, dal quale si denotava palesemente che volesse piegarmi al suo volere, ho notato (ed è ciò che mi ha proprio indignato) che utilizzava frasi ed espressioni da me pronunciate in precedenza in suo favore e contro di me, ovvero utilizzando le espressioni che io avevo detto ma dicendo ciò che voleva lei (ad esempio io le avevo fatto presente di una sua reazione ad un avvenimento e questa persona, da parte sua si è soffermata sulla mia reazione nel momento in cui gliel’ho fatta presente, dicendo poi il suo parere, che ad ogni modo resta pur sempre un’opinione…). Capite dove si spinge questo addestramento manipolatorio ed ipnotico che questo coach porta avanti? Quest’ultima strategia di comunicazione (che ho evidenziato in grassetto), per chi non lo sapesse è una tecnica ipnotica della comunicazione verbale che mira a portare la persona verso cui è indirizzata ad abbassare le proprie difese in quanto è come se quest’ultima, ascoltando il proprio modo di parlare lo reputasse già suo e quindi i filtri e le eventuali resistenze psicologiche nei confronti del manipolatore crollano e lasciano passare invece il messaggio che questi vuole fare arrivare al manipolato!

Perchè la conoscenza, quella considerata con la C maiuscola in questi ambienti, cioè la LORO conoscenza corrotta dalla società capitalista richiede ed elemosina denaro. E il denaro te lo spillano con questi biechi e corrotti tentativi di gettarti la loro merda di idee trita e ritrita in testa. Badate bene: non ritengo di essere perfetta, anzi so bene di essere lungi dall’esserlo e infatti sto cercando nel mio umile percorso di cavare un ragno dal buco con le mie possibilità e soprattutto con le mie forze. Le idee e ragionamenti che qui sto offrendo gratuitamente (non è un blog in cui monetizzo) a chi ne è interessato sono liberi e svincolati da qualsiasi corrente di pensiero, se non ovviamente quelle che hanno influenzato i miei studi che restano sempre indipendenti e oggetto di analisi e sperimentazione. La conoscenza, quella con la C maiuscola non ve la potrà mai dare nè il denaro nè le amicizie nè l’amore, se non l’Amore che nutrite per voi stessi e la vostra vita, l’amore per le vostre fatiche e per le vostre ambizioni, l’amore per i tentativi che fare nel cercare e dare un senso alla Vita. E’ la vera Vita che vi darà la Conoscenza, non una vita fatta di teorie, speculazioni, mezze verità… Perchè le mezze verità sono di per sè menzogne!

E a questo punto, voi che leggete allora mi direte: ” e questo che c’entra con Jovanotti?” Beh il fatto di pensare positivo è alla base di tutta la poltiglia mefistofelica che questi lupi travestiti da agnelli vi vogliono vendere. Nulla contro la canzone di Jovanotti che invece è un inno al ragionare, ma quel pensiero forzatamente positivo dei coach a me personalmente parla di sopravvivenza, più che di vita vera, di un ripiego verso idee contorte e distorte che danno un contentino per poter andare avanti in qualche modo, più che costituire un nuovo ed originale modo di pensare retto dallo Spirito… E questo è un ottimo punto di partenza per il proprio risveglio, ossia quello di iniziare a smascherare chi si vende a vostre spese, perchè poi venderà anche voi!

Come promesso, giunti a questo punto vi lascio alcuni spunti pratici per rilevare le MANIPOLAZIONI, sempre derivanti dalla mia esperienza:

  1. L’OBIETTIVO DE MANIPOLATORE E’ FARVI FARE QUELLO CHE VUOLE LUI. Come? Facendovi sentire in difetto, acuendo o semplicemente risvegliando i vostri sensi di colpa. Facendo leva su debolezze o difetti di chi vuole manipolare (ad esempio, se sa che ci tenete ad un evento o ad una persona vi spingerà verso quello/a per trarne un beneficio dal rapporto che voi avete con quella persona o dall’evento che si realizzerà… a suo vantaggio, sia esso economico, psicologico, spirituale o di altra natura!).
  2. VI SENTITE FORZATI A FARE UNA COSA perchè quella cosa in realtà non è voluta da voi ma da lui.
  3. NON AVETE VANTAGGI, MA DI FATTO VI RITROVATE A DARE SENZA RICEVERE. In pratica gli sforzi li fate solo voi, mentre il manipolatore gode dei frutti dei vostri sforzi. O perlomeno è la sua intenzione prima che lo smascheriate! Ad esempio vi propone una collaborazione, ma poi lascia che siate voi a svolgere il lavoro senza mettere in campo delle sue energie, se non quelle che gli servono per manipolarvi e tenervi sotto al suo gioco.
  4. SI VERIFICANO DEI PICCOLI MALINTESI o FRAINTENDIMENTI che lasciano strane sensazioni di pesantezza, e ai quali vi sentite in dovere di porre rimedio anche se eravate certi di aver posto le cose in chiaro sin dall’inizio (spesso anche davanti a prove concrete come ad un foglio scritto e magari controfirmato).
  5. IL MANIPOLATORE ESTRAPOLA SOLO CIO’ CHE PER LUI E’ IMPORTANTE, e non la situazione nella sua globalità e pertanto DISTORCE IL VOSTRO MESSAGGIO A PROPRIO VANTAGGIO, FACENDO IN MODO CHE SIATE STATI VOI A DISTORCERLO. In sostanza lancia il sasso, ritrae la mano e in più vi convince che siete stati voi a lanciarlo!
  6. IL MANIPOLATORE MINA LA VOSTRA AUTOSTIMA E VI INDUCE A DARGLI CONTINUE GIUSTIFICAZIONI DEL VOSTRO COMPORTAMENTO e… del perchè esistete, nei casi più estremi! Questo per tenervi in pugno.

E qui di seguito trovate altri spunti per riuscire a rilevare i tentativi di IPNOSI NELLA COMUNICAZIONE:

  1. Quando l’altro comunica verbalmente tramite parole non sue ma VOSTRE piegandole e strumentalizzandole alle proprie idee (non necessariamente sue, ma nelle quali crede ciecamente) per esprimere i suoi concetti. Il modo in cui lo fa l’ho spiegato meglio nell’articolo.
  2. CONVINCERVI CON VARIE RIPETIZIONI E RASSICURAZIONI che dovete concentrarvi sul positivo e che sicuramente la prossima volta andrà meglio, che avete sbagliato e che dovete riprovare all’infinito (magari senza porvi domande o dubbi costruttivi, perchè quelli si sa, sono frutto di un inconscio programmato negativamente!)
  3.  UTILIZZARE E RIFERIRSI A LUI E A VOI COME AD UNA STESSA ENTITA’, spesso usa un “noi”, per farvi entrare da subito nel suo mondo e fare in modo che la FIDUCIA in lui sia data per scontata. In realtà è un tentativo di spersonalizzarvi e rubarvi pure la vostra unicità nonchè aumentare la vostra confusione. Questo è il classico esempio di quando una squadra è quella costituita del gatto e della volpe che fregano Pinocchio. Per questo mantenetevi distaccati sempre e consapevoli di voi stessi, pur rimanendo cordiali e aperti allo stesso tempo. L’uno non esclude l’altro, a patto che non se ne diventi succubi.
  4. IL RAPPORTO IPNOTICO nella comunicazione è essenzialmente dettato dalla FIDUCIA E non vi è spazio per il dubbio. QUANDO IL DUBBIO SI INSINUA l’ipnosi barcolla sino a venirne minata. Per questo, nell’esempio della mia esperienza, quando io, saldamente ancorata a quei dubbi sul discorso del coach dati dalle mie idee basate su fatti concreti e inequivocabili non mi sono spostata mentalmente dal mio credo ho tenuto saldo il potere in me stessa, facendo crollare il suo personaggio di coach de noialtri.

Fatene buon uso e soprattutto mediate con il vostro sentire personale, che è quello che più di tutti conta per ogni esperienza personale.

E nulla, oggi vi lascio con un augurio del tutto insolito: siate sgamati! (Ovvero pronti a smascherare il marcio attorno a voi che tenta di rendervi marci a sua volta). Alla prossima!

* Disclaimer: con il termine “ipnosi”, e gli aggettivi ad esso connessi in questo articolo non intendo riferirmi all’ipnosi utilizzata a scopo terapeutico che invece è un ottimo ed efficace strumento in mano ai professionisti della salute. Quello a cui mi riferisco è un tipo di ipnosi nella comunicazione volta alla manipolazione e alle truffe perpetrate ai danni psicologici, economici, lavorativi e della vita delle persone che ne subiscono l’influenza.