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Buona sera e ben ritornati,
oggi ritorno a rimpolpare la sezione dedicata alle recensioni parlandovi di un libro che trovo molto utile per il lavoro su di sè, sia a livello teorico che soprattutto pratico. “Gli specchi esseni” di Giovanna Garbuio, infatti, sono una guida agli specchi esseni, ovvero particolari strumenti di conoscenza dell’uomo già teorizzati da Gregg Braden ne “La matrix divina”. Quest’ultimo, che in realtà precede gli specchi esseni della Garbuio, prende in esame il manoscritto di Isaia e i testi Esseni quali disvelatori di potenti verità sull’uomo, utili al proprio percorso di auto-conoscenza tramite i rapporti umani. Ebbene, se Braden ne aveva scorto ben 7, la Garbuio ne carpisce altri 7, per un totale di 14 specchi con un significato molto interessante dal punto di vista della numerologia (e del quale potete trovarne nel libro la spiegazione)! N.B.: in questo libro non si narra la storia degli esseni e tutto il contesto storico (che viene semplicemente citato, ma non approfondito), bensì di applicare la filosofia degli specchi esseni alla cultura/spiritualità hawaiana della quale l’autrice si fa portavoce (nello specifico quello da lei definito Ho’oponopono occidentale), specie per quel che riguarda il rapporto con la realtà. Lo specifico perchè, pur essendo stata molto soddisfatta dalla lettura, mi sono imbattuta in alcune rare recensioni che additavano il manuale in quanto avente un “titolo fuorviante”; l’importante è leggere anche il riassunto sul retro che non fa alcuna menzione degli esseni, ma soprattutto cercare di capire, ancor prima di leggere, CHI è l’autore e da dove proviene, perchè, come questo stesso libro insegna, la SUPERFICIALITA’ tira proprio brutti scherzi, in tutto. E ti costringe a ripetere le cose!
Dopo queste doverose premesse partiamo da come è strutturato il libro: è diviso in una parte introduttiva, composta da alcuni capitoli nei quali si prepara un lettore più o meno consapevole a quello che sarà il succo del discorso contenuto nel vero cuore del libro, ovvero gli specchi esseni, che costituiscono, in blocco, uno dopo l’altro, il vero fulcro e senso del volume, per poi passare alla parte conclusiva nella quale si tirano le somme e si prendono in esame le emozioni (14 anch’esse, per la precisione) per quello che hanno da insegnarci nel momento in cui vengono “attivate” (e in certi casi, scatenate) dall’esterno. Ho apprezzato particolarmente la presenza di citazioni qua e là che costellano ogni capitolo e prese da Vangeli o da altri autori della moderna spiritualità, degni di nota e approfondimento; l’ho trovato un gesto che ha il merito di unire alla parte logico-razionale del testo vero e proprio poesia e materia astratta. E’ sublime, davvero una chicca! Nello specifico ho apprezzato il monologo di pagina 161 della citazione di Giulio Achilli in merito al giudizio: ” ..che cos’è il giudizio? E’ credere che lo sciocco parere di uno sia la verità per tutti. Il giudizio è credere che il metro con cui io misuro il mondo sia lo stesso per ogni essere umano. Il giudizio è credere che io sia superiore a quello che sto giudicando. Il giudizio uno squallido e ignobile tentativo adolescente di gettare le mie debolezze sulle spalle dei miei compagni esseri umani…”. Il giudizio è qualcosa che in un mondo di Amore non ha modo di esistere, e questo concetto è per me davvero un punto focale, in quanto il mondo, nella mia esperienza, è tanto giudizio! TUTTO E’ UNO, UNO E’ AMORE E L’AMORE VA IN DIREZIONE DELL’ESPANSIONE DI SE’: ecco il motivo dominante, la filosofia di base di questo libro che devo ancora integrare e capire meglio. Perchè anche se una cosa ti è piaciuta non è detto che tu la condivida o l’abbia già sperimentata al 100%!
Veniamo però al dunque… Cosa sono in realtà questi specchi? Uno strumento. Per fare che cosa? Per specchiarsi, appunto! Ma non nel senso più comune del termine, vanitosi che non siete altro! (Scherzo, ma magari lo siete davvero e non ci sarebbe nulla di male nell’ammetterlo). Gli specchi sono un particolare STRUMENTO DI CONOSCENZA PER INTERPRETARE LA REALTA’: gli altri, e ciò che tramite essi ci accade, diventano del materiale utile per conoscere meglio noi stessi e per intessere rapporti con parti particolarmente oscure, bloccate o problematiche di noi stessi. Si parte dal presupposto che “gli altri siamo noi”, con un senso di FRATELLANZA, che, più che fratellanza, è UNIONE vera e propria, altro tema fondamentale del libro. Quindi gli altri e il nostro rapporto con loro rifletterebbe ciò che è contenuto nella nostra interiorità, soprattutto per quel che riguarda bisogni, blocchi, magagne, fastidi, rabbia, euforia, benessere, etc. Altrimenti detto: gli altri ci fanno da specchio sia nel bene che nel male, solo che, effettivamente, se stiamo bene che bisogno abbiamo di approfondirne il motivo?! Ce lo godiamo e basta! Il bello viene quando siamo costretti a guardarci dentro perchè ci capitano eventi o incontriamo persone che ci fanno stare male, nonché quando si ha a che fare con eventi spiacevoli dai quali si possono trarre opportunità per conoscere se stessi. Se è vero che attiriamo nella nostra vita il 99% di ciò che ci accade, è necessario capire in che modo lo facciamo, per poter scoprire, conoscere e soprattutto AGIRE sulla nostra realtà. E’ fondamentale procedere all’ AZIONE e non alla RE-AZIONE, come viene più volte ripetuto nel testo. Gli specchi ci rivelano la realtà attraverso tutta la carrellata di relazioni che abbiamo nella nostra vita e/o che gli altri manifestano nei nostri confronti: c’è lo specchio del chi sono io, quello del giudizio, del colpo di fulmine, delle dipendenze, del rapporto col Divino, dell’oscura notte dell’Anima, del paragone, del come mi considero, dello stimolo delle potenzialità, dei cattivi esempi, dell’adesso basta, della persona che ami, delle lamentele degli altri e della ricezione dell’energia. Spetta a ciascuno di noi l’arduo compito di mettere a punto gli esercizi per scovare questi specchi e il significato che essi assurgono in quanto CODICE PER INTERPRETARE LA MAPPA DELLA NOSTRA VITA.
Perchè (e questo è un altro punto da sottolineare) noi stessi siamo in prima persona responsabili al 100% di ciò che accade nella nostra vita personale, e posto questo fatto, il manuale è rivolto a coloro che vogliono migliorare e scoprire se stessi, più che indagare l’interiorità del compagno, dell’amico, del vicino di casa o di tutti gli sconosciuti che può incontrare… Il fatto poi di essere utili al mondo, migliorare i rapporti con gli altri rendendoli appaganti e diventare felici sono “effetti collaterali” dell’efficacia che può derivare dall’aver applicato correttamente i principi in esso contenuti! L’importante è scoprire e sentire di ESSERE, l’importante è ESSERE, prima ancora di essere qualcosa. Ma l’uomo comune si sa, raramente va all’essenza delle cose e degli stati, in quanto la scambia per un accontentarsi (che dire? Se i millenni di condizionamento non fanno una piega, neppure chi è duro e puro nei suoi intenti ha più scuse per lasciarsi travolgere da essi!).
L’ho trovato un libro estremamente REALE, perchè oltre a farci arrivare nel concreto e con il linguaggio culturalmente più affine all’uomo comune un messaggio di una (o più) tradizione diversa dalla nostra, ci indica anche esercizi pratici per sperimentare sul campo quel determinato specchio del quale si è parlato in teoria adducendo esempi molto concreti derivanti dalla realtà della vita. E’ altresì un libro TRASPARENTE, perchè non c’è trucco e non c’è inganno, semplicemente l’esperienza che l’autrice ci offre con autenticità e semplicità, per farci capire che risvegliarsi non è un parolone ma una possibilità per chi è disposto a mettersi realmente e autenticamente in discussione. Non a caso gli esercizi proposti sono contrassegnati da impegno e continuità, alcuni hanno la durata di 21 giorni e per questo sono un vero e proprio manuale pratico di conoscenza di sè. A dire la verità me li sono centellinata per bene di modo da poterli fare in maniera costante e presente; insomma, non si tratta di esercizi ammazza tempo, semmai di esercizi ammazza addormentamento!
Che altro dirvi? E’ un libro che va vissuto e che non può essere spiegato; anche perchè ognuno di noi darebbe ad esso un senso del tutto soggettivo in quanto gli specchi gli rivelano la propria personale realtà. Sinceramente non avevo mai letto Giovanna Garbuio, ma la conoscevo indirettamente per gli argomenti che tratta e che mi hanno attratta si, ma non fino al punto di approfondire il percorso da lei intrapreso. Devo riconoscere che è stata una bella scoperta; scrive molto bene, è scorrevole, concreta, mai banale e laddove si celi una parvenza di banalità è subito pronta a tirar fuori la “perla” che non ti aspetti. E anche i temi dei quali si fa portavoce sono molto affascinanti e sembrerebbero anche efficaci (beh, tentar non nuoce)!
Ecco se proprio devo fare la pignola non tutti i discorsi fatti dall’autrice mi tornano al 100% per quel che è la mia esperienza del mondo (vedi ad esempio la concezione dell’Amore, che fatico ad applicare a particolari disgrazie), ma di questo vi terrò aggiornati, anche perchè nella vita si cambia e io, fortunatamente, ho ancora del tempo (si spera) a disposizione per mettere a frutto tutti gli esercizi e magari ripeterli più volte per poter conoscerli e conoscermi meglio. Di fatto, ci fornisce importanti materiali di cui far tesoro per ampliare la conoscenza di noi stessi, del mondo e delle dinamiche che ci interessano e che abbiamo più o meno consapevolmente attivato nella nostra vita. E voi che aspettate? Se qualcosa ha fatto click forse è il momento di leggerlo… Male di sicuro non fa, o perlomeno potrebbe trattarsi di un male che, a lungo andare potrebbe trasformarsi in un bene maggiore, se non addirittura supremo. Perchè non è tanto il male che affrontiamo nella vita, ma come riusciamo a trasformarlo a nostro vantaggio: questa è la perla che questo volume ha estratto da me.
Buona lettura, alla prossima!