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2018, apparenza, aspirazione, buoni propositi, calare lo spirito nella materia, concretizzazione, desiderio, funzione, luoghi comuni, realizzazione, sostanza
Buongiorno a tutti,
approfitto del periodo in cui ci troviamo, ovvero la fine di questo 2017 per parlare dell’argomento “desideri”. Già perché, non so voi, ma io ogni anno giusto per commemorare la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo, mi ritrovo a fare la somma dei desideri che mi ero prefissata di realizzare durante l’anno e ciò che effettivamente ho realizzato. E scrivo tutto nero su bianco, onde evitare che la mente mi giochi brutti scherzi (sapete io e la memoria non andiamo molto d’accordo), per cui un supporto cartaceo mi serve… Voi lo fate mai? Avete questa abitudine di scrivere dei desideri da realizzare nel corso dell’anno oppure la reputate una specie di fantascienza?
Beh, quello che si scopre e che si mette in moto con i desideri ho avuto modo di scoprire che è davvero sensazionale! Innanzitutto viene da chiedersi quanti e quali desideri sono REALMENTE NOSTRI e quanti e quali siano invece dei condizionamenti (nonché dei desideri pilotati). Se partiamo da questo punto abbiamo praticamente il nodo della questione fra le mani, e non sempre è una cosa positiva… Direi anzi che rispondere a tale questione è abbastanza complicato, per quanto fondamentale sia! Pertanto se vi accontentate di “vivere alla giornata” vi auguro che abbiate la fortuna dalla vostra parte. Per i più temerari e responsabili invece offro l’invito a proseguire nella lettura.
In effetti cosa accade quando scopriamo che un desiderio è realmente nostro e di nessun altro? Quando cioè sentiamo un impulso irresistibile che ci parla di inevitabilità di una scelta, di una vocazione? Avete mai sentito dentro di voi una voce che vi spinge a fare qualcosa che solo voi in quel momento potete e dovete fare? Spesso è una voce che si erge contro ogni regola e ogni logica dell’uomo medio e che tuttavia si pone in armonia con le leggi dell’Universo, contenitore e collettore di anime… E’ una voce che ha una precisa funzione, ovvero quella di spingerci ad agire come il nostro spirito comanda. Per capire che un desiderio è realmente nostro non basta sintonizzarsi con la propria coscienza, bensì anche calare lo spirito nella materia, ovvero sintonizzare la coscienza con la materia. E qui viene il bello, perché quando si tenta di calare lo spirito nella materia ci si appresta a concretizzare una manifestazione, la realizzazione di qualcosa… Cosa avete realizzato nel 2017? Cosa siete riusciti a fare e cosa invece avete rimandato o non siete riusciti a fare? E’ importante farsi queste domande e soprattutto fare il punto della situazione. Perché la nostra vita non è illimitata e su questo piano di coscienza abbiamo uno spazio determinato e un tempo limitato entro il quale agire; dopo e al di fuori di essi, tutto diventa inutile e inopportuno. Un po’ come a dire che tutto va fatto in presenza, coscienti di chi si è, di dove si è, e del periodo storico in cui si è. E quando si entra in possesso di queste coordinate non si hanno più dubbi sul fatto di discernere un desiderio reale da un condizionamento. Voglio un cellulare nuovo: bene, perché? Semplicemente perché ce l’hanno tutti e se non hai l’ultimo modello di IPhone sei escluso dal mondo e dai suoi abitanti (condizionamento)? Cerchiamo di fare distinzione tra apparenza, sostanza e funzione. Molti si limitano all’apparenza e spesso non giungono a scoprire la sostanza. Nel mezzo sta la funzione: importante pezzo del discernimento, la funzione ci pone in contatto con il fatto di “rendere e rendersi strumento” di qualcosa di più grande. Allora si ragionerà in modo che “il cellulare mi serve per…” sino ad enumerare obiettivi più o meno etici, consoni e adatti a chi li esprime. Ma almeno in questo cerchiamo di essere sempre coerenti ed onesti nel chiamare le cose con il loro nome, sia che si tratti di bisogni, di desideri, o di capricci. E’ il punto di partenza che ci serve davvero a definire la nostra identità, in base a ciò che desideriamo e al motivo per cui lo facciamo…
Quindi, per favore, almeno per quest’anno lasciamo da parte i luoghi comuni che si chiamano buoni propositi, e dirigiamoci verso i desideri e la loro realizzazione, insomma qualcosa da grandi/adulti (che realizzano desideri), non da adolescenti dell’evoluzione (che, al contrario, sono pieni di capricci e bisogni)! Perché non c’è nulla di più affasciante di ciò che è stato completato e nulla di più affascinante di un desiderio che si erge a funzione dello spirito. E che, nella sua semplicità, viene realizzato.
Alla prossima!