Ecco a voi la seconda Sephirah: Hokhmah. Dopo aver visto la primigenia Forza Creativa dalla quale tutto ha origine, proseguiamo il nostro viaggio nei misteri e nelle meraviglie della Qabbalah con la seconda di queste Parole Vive o Emanazioni. Alla creazione dello spazio cosmico resa possibile dall’azione di Kether, succede la presa di coscienza di questo spazio, espressione della prima dimensione, energia primaria ed ignea!
E’ un fuoco novello… è la forza virginea di un’esplosione agli albori che cerca accoglienza: essa è polarità attiva, maschia, la Saggezza Divina! Hokhmah è il Padre. Hokhmah, l’emanazione di Adamo. Se Kether è il Vuoto, l’Essenza del vuoto, la Presenza del vuoto, allora Hokhmah è il Punto di Partenza, il primo tentativo o meglio il primo contenuto che inizia a riempire il vuoto e ad unirsi ad esso. Hokhmah è anche il Pensiero, Eden Nascosto e profondità della fine, è il primo aspetto di Dio che è possibile discernere in forma primigenia che assume i connotati maschili. E’ il seme dell’idea, lampo dell’intuizione che illumina l’intelletto… il fugace momento di incontro tra il super-conscio e il cosciente così come l’incontro tra un vuoto che è spazio (e quindi non un vuoto vacuo e senza nulla dentro) e il primo contenuto che lo vuole popolare. Inizio, scintilla del creato, prima forma della vita, inizio del tutto… Con Hokhmah si fanno i primi passi, ci si inizia ad attivare.
Hokhmah è saggezza, arte, creazione! E’ la messa in moto dell’energia primigenia di Kether. Se Kether è l’impulso, il fuoco invisibile e pur tuttavia generatore, Hokhmah è la concretizzazione di questo impulso, la manifestazione direzionata dell’energia creativa che assume una forma, si incanala e inizia il proprio movimento, concretizzandosi appunto. Tutte le volte che incontriamo questa Sephirah la nostra vita è toccata dalla benedizione dell’agire, del mettere in atto, dell’attivazione e dell’attivarsi. In altre parole, sono i primi passi di un fuoco che si smuove e che inizia ad adempiere al proprio compito. E’ bello, esteticamente bello, moralmente bello vedere un impulso che trova la strada per muoversi e che si smuove, muovendosi verso una direzione! Attività, vita, agire, moto, movimento… queste e tante altre parole possiamo associare a Hokhmah che può anche essere riferito ad un modo di essere! La prima forma del movimento creativo, la prima fase della vita del Fuoco Primigenio. Se il Fuoco ha in talune tradizioni la funzione complementare di essere sia distruttore che purificatore, ad ogni modo TRASFORMATORE, l’avvento di questa Sephirah ci testimonia una saggezza pratica, insita nell’azione, o meglio nell’inizio del movimento da essa prodotto! Quante volte vi siete trovati in questo stato? L’inizio di un’attività, l’inizio di un nuovo qualcosa… Quanto entusiasmo, quanta passione, quanto impegno e quanta freschezza accompagna il Nuovo? Quanta Purezza dunque va a braccetto con questo fuoco novello portatore di una visione del mondo e del presente cosciente, perché appunto NUOVA?
Hokhmah è l’esistenza eterna, esistenza in continuo divenire, in movimento. E’ il 2 che forma, che da’ forma… Con forma possiamo anche riferirci alla direzione del movimento. Dire che i nostri progetti hanno preso una determinata direzione infatti equivale a dire dar loro una forma. Ma questa forma è quella che vuole il soggetto che agisce oppure l’Universo nel quale egli agisce? In sostanza, cosa fa muovere Hokhmah? Nello specifico: di chi è la forza che viene mossa? Era già presente, ed è la stessa di Kether, veicolata da Kether (contenuto e contenitore, forma E sostanza) oppure esiste un agente DIVERSO che fa uso di questa forza e la direziona coscientemente? Chi è questo Agente? L’Uomo, lo Spirito, l’Universo, la Natura? O cos’altro? L’inizio del movimento, ancora indefinito eppure frutto di una scelta… Quante volte dopo una scelta del tipo bianco o nero, ovvero una scelta drastica, che ha come risposte due strade in opposizione tra di esse e che si escludono a vicenda abbiamo sperimentato poi da un lato un taglio netto con tutte le possibilità offerte dall’alternativa e un ligio intento di aderire a ciò che avevamo scelto? Ed inizialmente, dopo la scelta cosa abbiamo fatto? Un senso di novità pervade l’individuo che decide di attuare la scelta, una novità che non raramente è accompagnata anche dalla sensazione di aver perso qualcosa (N.B: sensazione, non convinzione!). Quanto più la scelta è fatta in modo consapevole però, tanto più questa sensazione di perdita si affievolisce… e tanto più prende forza quell’agire in nome di ciò che ben si accorda alla scelta fatta. Ma chi, in realtà, ha operato quella SCELTA? Da chi o da cosa deriva e arriva la Forza che fa compiere all’individuo una Scelta? E quella Forza necessaria a perseguire la direzione scelta, da dove proviene?
La risposta che riesco a darmi per ora è: la Sacralità Universale. Forze ed Energie che ci accompagnano non sono proprie dell’Uomo. Se noi prendessimo l’uomo nella sua componente di essere umano, vedremmo che con tutti gli sforzi che riesce a fare, essi restano comunque sottoposti a dei limiti. Cosa rende queste Forze ed Energie superlative? Cosa le rende incredibili? Cosa le rende abnormi? Forse è la percezione che ne abbiamo in determinate condizioni? E’ possibile che sia solo una percezione e quindi un’illusione il mio sentire di avere in certi frangenti una Forza che mi permette di sbranare un leone? O c’è dell’altro? Alcuni potrebbero avanzare l’ipotesi dell’età, della funzione degli ormoni…etc. Beh, in questo caso ci stiamo riferendo ancora al livello prettamente umano dell’essere umano. Ma ciò che con insistenza mi chiedo è: cosa è ciò che lo rende o lo può rendere Divino? Può l’Uomo essere reso Divino? Oppure può attingere a Forze Divine ed uscire indenne da questo contatto “fulminante”? L’uomo è uomo, per quanto spirituale possa essere, e poi esistono forze che per quanto incredibili possano essere restano Forze. C’è poi un altro piano di esistenza… Ci sono altri piani di esistenza in cui strane connessioni avvengono… strani incontri lì si celano… Strani per la nostra percezione di esseri umani, incomprensibili nella loro “stranezza”, eppure tanto strani quanto incredibili e superlativi. Talmente strani da confondere e far percepire come sacro ciò che non lo è e, viceversa, celano la sacralità agli occhi di chi ancora non la può percepire… Cosa è la Sacralità Universale? Cosa è la Sacralità di un Fuoco?
SACRO=ONORATO, INVIOLABILE, INTOCCABILE, seguìto, che vale la pena servire e onorare, degno di offerta, superiore, alto, nobile. La preziosità di questo termine è tale nel suo significato. Il Sacro non deve essere toccato, né contaminato, ma solo venerato a distanza e da una distanza che comunque resta ad esso inferiore. E’ qualcosa di talmente grande da non poter venir toccato nemmeno con le parole (che quindi non possono delimitarlo in una definizione). La Sacralità è immensità, indicibilità. La Sacralità è esperienza, tanto concreta quanto astratta (perché va vissuta e non spiegata!). Esiste l’Uomo nella sua Umanità… e poi c’è Altro contrassegnato da Sacralità…
Insomma questo fuoco novello incarnato da Hokhmah resta SACRO ma scende un po’ nella via, nella direzione di un’esperienza. Si fa concreto per chi lo sperimenta… si fa scottante nella sua novità e un poco punzecchiante, ma in maniera leggera (per il momento!). Di cosa sia fatto è tutto da scoprire, ma di certo non è l’Uomo la Sorgente da cui proviene. Anzi, semmai egli resta il suo Strumento, uno strumento che incanala questa Forza Ignea e il quale si presta, si mette a servizio del movimento che.. E’ solo al proprio inizio!