Buongiorno,
chissà che sapore hanno certe coppie? Che atmosfera emanano? Cosa ti fanno ricordare e cosa ti danno? Cosa riescono ad esprimere? Cosa significano con il loro stare insieme? Perché certe coppie restano inevitabilmente impresse, mentre altre sembrano recitare sempre eterni copioni? Ma soprattutto, noi, in prima persona, ci rendiamo conto di quando ciò avviene o non avviene nella nostra coppia, se siamo in coppia? E siamo in grado di scorgerlo anche se non siamo in coppia? Ebbene, l’articolo di oggi non è rivolto solo a coloro che si trovano a vivere una coppia, bensì anche ai single, perché in realtà, come avrete modo di scoprire in questa lettura, tutti, già da single, siamo una coppia che, seppur diversa da quella che siamo abituati a manifestarsi esteriormente in due individui, rappresenta pur sempre una coppia che definirei “interiore”!
Non storcete il naso, non è mia premura convincere nessuno ad aderire a questa idea, ma desidererei solamente trattare dei diversi tipi di coppia (che sia esteriore o interiore, oppure entrambe, starà a voi scoprirlo) che ho avuto l’opportunità di conoscere. Lungi dal fare di tutta l’erba un fascio (ogni coppia resta comunque unica nel suo genere), mi riferirò alla descrizione di dinamiche prevalenti anche e soprattutto facendo riferimento ad un testo che ritengo molto interessante e scritto dalla psichiatra Erica Poli, che tanto mi ha ispirato e che al di là di tutto trovo un valido punto di vista: Anatomia della coppia. Con le mie varianti… Siete pronti per questo viaggio in compagnia di voi stessi? Via!
Prima di passare in rassegna le “tipologie” di coppie mi preme chiarire il significato del termine COPPIA, soprattutto in relazione alla possibilità che essa si possa esprimere in interiore ed esteriore. La coppia è un nucleo formato da due. Due… cosa? Due entità? Due individui? Due energie? Due polarità? La coppia è tutto questo: un’unione di due entità, di due individui, di due energie e di due polarità. Perlomeno nel senso vero e proprio che ha e che dovrebbe assumere se, di coppia, si parla e ad essa ci si riferisce nel pieno senso della parola… Capite perché dunque questo termine non è prerogativa dell’esclusiva unione di due individui?! Non è limitato solo alla sfera dell’io e del tu, ma la coppia ha a che fare con energie ben più estese che non il semplice confinamento a due persone! Proprio per questo definire coppia due individui che stanno assieme perché lui riesce a pagare le bollette e il mutuo della casa mentre a lei è stato destinato il compito di badare ai figli, mi sembra uno scempio di questo concetto. Perché due individui che stanno insieme non sono necessariamente una Coppia che si rispetti… o meglio, se vogliamo entrare più in dettaglio all’interno di tale questione possiamo riscontrare l’esistenza di diverse coppie, anche all’interno di chi ha scelto di vivere in funzione della propria coppia interiore e quindi restando single nella propria autonomia affettiva. Per trattarsi di una vera e propria Coppia però secondo me (ecco qui la mia teoria, se volete) è necessario almeno aspirare al terzo tipo di coppia (e quindi fare sforzi per realizzarla) che vi descriverò in seguito, ovvero la coppia alchemica; si tratta di una coppia che unisce due elementi per dare vita ad un Uno che è maggiore della somma degli elementi stessi di cui è formato. Ed è un tipo di coppia che può essere realizzata sia da single, sia, e qui va un plauso ai pochi coraggiosi che tentano di costruirla, da coloro che decidono di unirsi ad un’altra persona!
Nella descrizione dei vari “tipi” di coppia mi sono avvalsa della divisione operata dalla dottoressa Erica Poli, psichiatra e ottimo supporto per approfondimenti in merito. Nel suo Anatomia della coppia, un volume che trovo davvero eccezionale, la dottoressa Poli identifica in maniera semplice e molto logica la presenza di tre diversi tipi di coppia alla quale chi sta insieme ad un’altra persona, può aspirare e, del tutto o già in parte, manifesta. La sua distinzione è la seguente che vi elenco di sotto. Le mie aggiunte derivanti dall’esperienza personale vanno di pari passo (p.s. in questo punto faremo riferimento alla distinzione di quando sono due individui che si mettono insieme, mentre il discorso riferito ai single lo vedremo nella fase successiva):
– COPPIA NEL DESIDERIO: ovvero una coppia il cui legame si riscontra nell’unico comune denominatore costituito dal piacere/desiderio. Che questo piacere e /o desiderio sia di carattere sessuale, mentale, fisico o emotivo (il piacere infatti è legato alla sfera dei sensi) resta comunque un puro e semplice desiderio, che, una volta svanito, non dà più ragione di essere a quei due individui i quali in sua funzione si erano legati. Per come le vedo io, queste coppie che la dottoressa indica essere nel desiderio le collocherei come “coppie esteriori” ovvero per le quali i sensi e la dimensione sensoriale hanno la meglio sugli aspetti profondi della persona e del mondo intero. I sensi sono un aspetto superficiale dell’essere, nonché quello che è indispensabile a metterci in contatto con l’esterno. Ma la pecca di questa coppia è che è unidirezionale: nel suo moto verso l’esteriorità si dimentica di e perde quel moto verso l’interiorità (ammesso che ne abbia mai avuto un barlume!), anch’esso indispensabile per l’integrazione della coppia stessa e per darle senso! A dire la verità vedo molte coppie nel desiderio: per esempio la coppia in vetrina/coppia da selfie, ovvero quella costituita da una Venere e un Adone, entrambi narcisisti, entrambi con un aspetto esteriore da copertina, che funzionano insieme finché si piacciono fisicamente. Poi magari quando la vecchiaia incalza, potrebbero dirsi addio per colpa di qualche ruga o intervento chirurgico non riuscito, oppure restano insieme finché non perdono la testa per qualcun altro che piace loro di più dell’attuale compagno! La coppia esteriore non si limita a questo, però! Altri esempi sono costituiti dal piacere di stare insieme perché l’altro ti prende mentalmente: e allora ci fai discorsi che faresti con il tuo professore di università… Ma il proprio compagno non è il professore, e se si basa la relazione sul piacere mentale dimenticando gli altri aspetti si dovrà tenere in considerazione il fatto che la sua durata è direttamente proporzionale all’esistenza di quello stesso piacere! Di questo tipo fa anche parte la numerosa categoria, e forse anche la più caotica e disastrosa, di chi si mette insieme ad un’altra persona perché preso emotivamente e governato dalle emozioni: così, finché l’amore dura i due sono presi dalla passione, ma quando questo che essi credono amore sembra finire l’uno decide di dire all’altra la famosa quanto stuprante frase “non ti amo più”: perché l’amore finisce?! No, in realtà l’amore non può finire in quanto è la sostanza stessa dell’infinito. Ciò che semmai finisce è quella passione esteriore, quello slancio di entusiasmo che si era scambiato per Amore, ma che in realtà era puro piacere emotivo nel provare l’emozione, uno stato, uno slancio, una passione, la fase dell’innamoramento… Attenzione dunque! So che questo può apparire un concetto rivoluzionario e illogico se collocato nel mondo in cui viviamo, ma credetemi il piacere che sia di carattere emotivo, mentale o fisico è sempre costituito dalla stessa sostanza che governa i sensi… E chi non sa riconoscerli, comprenderli e governarli a sua volta, ne cade vittima.
– COPPIA NEL BISOGNO: si tratta di due individui che decidono di stare insieme e condividere esperienze in ragione di una o più necessità che costituiscono le proiezioni dei propri irrisolti e quindi bisogni interiori. Se propri devo dirvela tutta stare insieme per bisogno credo sia davvero alienante, molto più che nella coppia nel desiderio, la quale perlomeno dà espressione e slancio ai propri gusti. La coppia nel bisogno ci parla di ineluttabilità di un moto che vuole essere esteriore, ma che in realtà proietta sull’altro i propri fantasmi interiori: ineluttabilità di un destino, ineluttabilità della staticità. In questo tipo di coppia non si può cambiare e farlo è pericoloso: se ad esempio una donna sta con un uomo perché questi è più abbiente di lei e senza il di lui stipendio lei farebbe la fame, allora si adatta a stare con quell’uomo. L’uomo dal canto suo è contento di poter avere potere sulla donna che tiene legata a sé in ragione di quella sua necessità. Ma se la donna dovesse diventare improvvisamente indipendente dal punto di vista economico e quindi se cambiassero le condizioni di base per questo tipo di coppia il rapporto si disgregherebbe… Io ho parlato di bisogno economico, ma esistono numerosi altri bisogni: ad esempio il bisogno di autostima. Un esempio è il ragazzo, narciso, che si mette con una ragazza molto meno avvenente di lui perché ha bisogno di conferme della propria bellezza e che sceglie di voler splendere adombrando con la sua bellezza la bruttezza di chi gli sta a fianco… Certo è un modo molto sporco di “giocare” con le emozioni dell’altro, ma è una realtà! Oppure prendiamo l’esempio della ragazza insicura che trova nel ragazzo sicuro di sé la sua controparte. Nel momento in cui anche la ragazza diventa sicura di sé perché ha risolto il suo bisogno di autostima proprio grazie a quella relazione, quest’ultima potrebbe non aver più motivo di esistere… Ma se il bisogno viene protratto e dunque non risolto (volutamente o meno), le relazioni nel bisogno possono anche durare una vita, senza che necessariamente costituiscano il vero Amore! Semplicemente durano finché dura il bisogno… Attenzione anche a questo tipo di coppia, perché quasi sempre si associa la durata di una relazione alla sua autenticità. Il che è un ragionamento superficiale: provate a pensarci, ma soprattutto a trovarne le prove! La prova del nove come sempre è il sentire: cercate di sentire cosa vi ispira una coppia del genere, come vi fa stare in sua compagnia. Noterete ben presto che c’ è qualcosa che non va…
– COPPIA NELL’UNIONE: veniamo alla descrizione di un abbozzo di coppia che secondo me è l’unica degna di portare questo nome, perché è una coppia che, lavorando su di sé, trascende sia il piacere che il bisogno. Andando oltre l’aspetto interiore e quello esteriore si pone in una zona evolutiva perché super partes! La coppia nell’unione secondo me è quella che è riuscita a sviluppare un doppio moto sia verso l’interiorità che verso l’esteriorità: per questo vive entrambi gli aspetti in modo equilibrato. La coppia nell’unione è quella che fa insieme i progressi, nella quale ciascun componente della coppia si esprime e, facendolo, aiuta l’altro ad esprimersi. E’ una coppia che lavora sodo e per questo nella coppia nell’unione, che io definisco alchemica, uno è maestro dell’altro! Non è la coppia “tutta rose e fiori” ma la coppia VIVA, che nel litigio trova la pace, che nel dolore trova una soluzione per le gioie future, che nel suo stare insieme trova il senso dell’esistenza di ciascun elemento da cui è formata e per questo il suo stesso senso di essere. E’ una coppia in cui i membri danno senza pretese, perché hanno capito che nell’Amore non c’è nulla da pretendere, ma che ogni giorno vale la pena di essere vissuto per donare e donarsi. E da questo Amore emana Amore, Gioia, Vita. Anche quando litiga la coppia nell’unione emana Amore: amore nel trovare un punto di comprensione, un punto di crescita nello scontro. E così crescere insieme! Perché l’unione è integrazione degli aspetti che, seppur diversi e proprio perché diversi, formano un ricco e poliedrico UNO. In sé, completo e che trascende gli ego diversi di ciascun componente.
E i single? Beh tutto ciò che ho detto per la coppia che si manifesta con due individui vale anche per la coppia interiore! Il single è colui o colei che ha scelto (liberamente o per forza di cose) di stare “da solo” con se stesso, senza necessariamente realizzare la propria natura in una coppia. E va bene così… Se però è il caso di single infelici il discorso cambia. Anche io per anni mi sono trovata in una specie di limbo in cui la mia interiorità mi spingeva a cercare un compagno, ma al tempo stesso non trovava quello “giusto”. Ed è stato un inferno! Un inferno perché non ero mai in pace, perché aspettavo sempre l’occasione giusta per essere felice, perché volevo sempre qualcosa di più dello stato di attesa in cui mi trovavo… Eppure non ha senso ragionare in questi termini: la felicità è un tuo stato interiore e non puoi pretenderlo da qualcun altro. Tantomeno aspettarlo! La felicità è uno stato che va coltivato e che non ha senso protrarre di vivere. Nel momento in cui mi sono chiarita le idee circa ciò che volevo davvero, riguardo la mia natura e circa il compagno che volevo per davvero, e mi sono messa a dedicarmi all’Amore per chi mi circondava in quel momento, senza aspettative, senza pretese, senza illusioni, vivendo il presente, ma soprattutto quando ho scoperto la marea di cazzate prese dal pensiero della società che credevo fossero il mio pensiero, ebbene, dopo averle smontate una ad una mi sono trovata ripulita. E pronta per partire con la mia volontà e vivere appieno con i miei valori stando attenta a non incamerare altri condizionamenti, ad ogni modo facendo tutto questo sia che il tanto agognato partner arrivasse oppure no (e quindi sganciandomi da un attaccamento mentale). Sapere ciò che si vuole e ciò a cui si aspira nella propria interiorità è la base; poi la realizzazione che ne deriva ha mille possibilità in cui esprimersi unita all’impegno di coloro che vogliono realizzarsi. Sta a noi vedere queste possibilità, oltre alle nostre convinzioni e sogni! E se il resto, e cioè ciò che hai voluto sino a quel momento deve arrivare, arriverà. Con i suoi tempi e i suoi modi… Per questo motivo i single possono scoprire una coppia interiore che li appaga, alla quale aspirano o che già hanno realizzato. Semplicemente devono essere onesti con se stessi come le coppie formate da due individui, nessuno escluso. Occorre sapere chi si è, dove si vuole andare e se è nella propria natura andare in quella direzione. C’è chi si realizza nella coppia e chi nello stare da solo. Non per questo uno è meno dell’altro! Ai single, poiché non vi è un compagno “esterno” che palesa loro alcuni meccanismi della propria interiorità, spetta l’arduo compito di scovare da sé e al proprio interno le parti che formano la propria coppia interiore. Dovranno porsi allora come enti super partes che guardano ciò che avviene nella propria interiorità. E agire per modificare ciò che cozza contro la propria reale natura, armonizzando gli ego presenti dentro di sè. Tutto ciò per realizzarsi e per realizzare un mondo degno della presenza di veri Individui. Per diventare Uno in se stessi: per realizzare cioè la propria unità, ovvero la propria coppia interiore!
Giunti a questo punto spero di non essere stata troppo schematica e categorica: in realtà queste distinzioni in tipi di coppie prendono in considerazione aspetti di tutti noi e pertanto non è raro che, leggendo, una coppia creda di appartenere a tutte e tre le categorie. Ma non si tratta di collocarsi in categorie. Né tantomeno di giudicarsi. Semmai, quello che è il mio obiettivo nel proporvi questa lettura è quello di farvi riflettere su ciò che volete dalla vostra coppia, darvi uno spunto su cosa lavorare per realizzare la vostra coppia dei sogni. Perché è bello vedere le persone felici e realizzate, sia da single che in coppia: si respira un’altra aria! Le emanazioni di gioia, del fluire della vita, di impegno nella vita di chi è vivo si assaporano con tutto il proprio essere… E non è un’utopico pensiero, bensì una realtà che trovo possibile da realizzare. Se lo si vuole tutti possiamo farlo con tanto impegno e dedizione alla propria vita!
Auguri.