Buongiorno di nuovo a tutti voi, rieccomi qui con un nuovo post della serie “IL TEMPO E’ ENERGIA”. Dopo aver trattato del tempo in varie salse, oggi voglio trattare del trascorrere del tempo! Abbiamo visto che in effetti vi sono vari modi di intendere e percepire questa energia: c’è chi se ne sente depauperato, ed in effetti capita che certe situazioni ci prosciughino di questa importante risorsa. Può accadere, altresì, che ci si ponga nei confronti del tempo con un atteggiamento di attesa; in questo caso la persona si prende del tempo e rimanda un’azione o una decisione ad un tempo che reputa più maturo, indipendentemente dal fatto che esso lo sia o meno. Ed infine, nello scorso articolo è emersa la riflessione sulla distinzione tra il tempo interiore e quello esteriore, nonché la distinzione tra un tempo scandito dall’esterno, dall’orologio, dagli appuntamenti e anche dalle relazioni con gli altri, e un tempo interiore, scandito invece dalla valenza che ognuno di noi dà al tempo, dalla considerazione e percezione che ne ha; insomma, abbiamo visto il tempo interiore nell’ottica della relazione che abbiamo con noi stessi!

E ora? Cos’altro possiamo dire del TEMPO? Beh, di sicuro se pensiamo al tempo, una delle caratteristiche inesorabili che lo contraddistinguono nella sua forma e sostanza è quella di passare, trascorrere, muoversi, andare avanti, avanzare, procedere, etc.: insomma il tempo è un’ENERGIA IN MOVIMENTO. Il tempo, come tutti sappiamo, PASSA!!! E questo fatto, questo dato di fatto, potrà far storcere il naso a qualcuno, intristire qualcun’altro, preoccupare, far riflettere, o addirittura rallegrare! Una cosa è certa: il trascorrere del tempo non lascia indifferente nessun essere pensante. D’altronde la Natura della nostra biologia è proprio questa: viviamo in un Universo materiale nel quale vigono le Leggi di SPAZIO E TEMPO. Non possiamo sfuggire a nessuno di questi due. Non per questo vanno escluse le affascinanti teorie di chi avanza ipotesi su universi paralleli (più o meno dimostrate/dimostrabili) in cui le leggi che riguardano questi due elementi vengono scardinate e sconvolte. Certo, il fatto è che comunque non vengono annullate!

Sia che crediamo che con questa vita che stiamo vivendo finisca tutto, sia che crediamo all’esistenza di vite passate e future con le relative implicazioni, sta di fatto che questa vita presente è quella del qui ed ora, e pertanto… Occorre stare pienamente presenti nel trascorrere della vita! C’è chi improvvisamente si ritrova a 90 anni senza ancora aver compreso il proprio scopo nella vita… c’è chi si ritrova a quell’età senza rendersi conto di quanti anni abbia vissuto o di quanto tempo sia trascorso. Questo che sto per dire non ha a che fare con il tempo interiore di cui parlavo nel post precedente: anche se può esserci molta somiglianza tra i due temi, si tratta di due concetti diversi. Ciò a cui mi riferisco qui è proprio il non rendersi conto del trascorrere del tempo: sia che siamo felici e talmente presi dal (o meglio identificati con il) fare che incombe nella nostra vita, sia che non riusciamo a disidentificarci da una situazione che assorbe tutta la nostra energia (e ci impedisce di riconoscere il tempo per ciò che è),  resta il fatto che in entrambe le ipotesi non riusciamo ad accorgerci che oltre al tempo interiore ve ne è uno parallelo che è quello esteriore. Ecco, ignorare questo parallelismo ci fa sprofondare nel perdere di vista il passare di decenni di vita! Ed occorre stare attenti a questo, soprattutto quando ciò ha delle implicazioni negative! Che senso ha credere di aver fatto tutto quello che abbiamo voluto, se poi manchiamo lo scopo fondamentale (ed unico) per il quale siamo venuti al mondo e ci è stata concessa questa vita? Certo una persona può vivere nella dispersione temporale per anni, decenni, secoli (se è particolarmente longeva!), ma ad un certo punto non vale solo la quantità del tempo, ma la sua qualità! La qualità del tempo che si sta trascorrendo è così importante perché ci permette di trarre quel gusto dalla vita, quell’energia di fuoco e di passione che mettiamo nel fare le cose… Rendersi conto del tempo, mentre lo si sta vivendo: ecco cosa voglio dire! Io credo che vivere in questo modo sia la quintessenza della vita… E voi credete che sia possibile? Cosa ne pensate in merito? Vi sono mai venute in mente simili riflessioni?

Il tempo trascorre, è vero: questa è una legge, perché è sempre stato così. E’ una caratteristica del nostro Universo. Ma noi come riusciamo a danzare in questo movimento? La danza col tempo: come la viviamo? Ne siamo consapevoli? E cosa succede quando ne diventiamo consapevoli? Forse potremmo anche chiamare questo fenomeno: vivere nel tempo, col tempo, in compagnia del tempo! Forse una vita vissuta in questo modo non porta con sé rimpianti, delusioni, o quant’altro perché come si fa ad aver rimpianti quando si vive appieno e con la consapevolezza del tempo, ciò che stai facendo? E forse il punto è proprio questo: la consapevolezza: delle cose, del mondo, dei fenomeni. Forse solo prendendo consapevolezza che il tempo esiste, che ha una propria misura, e che è in movimento, potremo affrancarci da paure ataviche. Ma d’altronde chi lo può sapere con certezza? Qui mi limito a fare delle riflessioni, ma in realtà, chi SA davvero come stanno le cose? Eppure un po’ di semplicità in certi casi può rivelarsi la via più breve per la consapevolezza…

Il tempo è in movimento: noi riusciamo a stare al passo con esso? Riusciamo ad andare a braccetto col tempo? Oppure ne ignoriamo l’esistenza e procediamo inconsapevoli per conto nostro, senza farci domande su chi è il nostro misterioso compagno di viaggio (uno fra i tanti) di questa vita? Ci si può focalizzare sull’inesorabilità del tempo: allora si adotta un atteggiamento di rassegnazione nei confronti del tempo… Oppure ci si può mettere nella posizione di co-pilota ed affiancare il tempo nel meraviglioso ed esclusivo viaggio della vita! Credo che questa ultima opzione sia davvero eccitante: vedete come la conoscenza può far volare sulle ali del tempo? Ed essendone co-piloti oltretutto! Si, la conoscenza è fondamentale nel momento in cui ci poniamo a rispettare e a conoscere il tempo. Ma soprattutto nel momento in cui abbiamo deciso di affiancarlo e riconoscerlo nel procedere della nostra vita. VIAGGIARE NEL TEMPO, COL TEMPO: di che tipo di viaggio può trattarsi? Beh talvolta potrà assumere i connotati di un’avventura pericolosa e nella quale non vedete via d’uscita: ma gli imprevisti, quando affiancati da consapevolezza e un atteggiamento propositivo possono fare sicuramente la differenza! La scelta è sempre del singolo, perché sua è la decisione di DOVE porsi… se nel limbo di chi si lascia vivere e si lascia trascorrere dal tempo, oppure nella cerchia di chi calca la soglia del tempo, seppur talvolta con dolore, ed ha il coraggio di presentarsi ad esso, l’umiltà di riconoscerlo e la volontà di procedere con esso per tutta la sua restante vita.

Il tempo non è un fine, né un mezzo. Il tempo è energia: un tipo di energia che possiamo decidere di coltivare, nutrire e crescere in noi stessi, oppure lasciare alla mercé del mondo là fuori… Il tempo E’ qualcosa, non rappresenta qualcosa: il tempo ha sostanza, la sostanza di una Legge, che se ben conosciuta e compresa può diventare nostra alleata.